Calendario di Avvento 2016 - 21 Dicembre - Libri per studenti bravi (B1-B2)

Concludiamo la nostra serie di libri da mettere sotto l'albero con 8 letture consigliate per studenti di livello intermedio-avanzato (B1-B2+), per chi vuole imparare l'italiano o migliorare la sua conoscenza dell'Italia e della lingua italiana.

1 - L'italiano - Lezioni semiserie - Beppe Severgnini (varie edizioni, ad esempio Superpocket, tascabile a soli 5,90 euro)
Avendo viaggiato molto nei paesi di lingua anglosassone e avendo avuto ottimi maestri (come l'indimenticabile Indro Montanelli), Severgnini è capace di raccontare l'Italia "da dentro" ma vista "da fuori". I suoi libri sono dunque interessantissimi per chi come voi voglia conoscere e capire meglio l'Italia (consiglio anche, tra gli altri: "La testa degli italiani" e "Italiani si diventa", quest'ultimo una godibilissima autobiografia dell'autore).
In "L'italiano - Lezioni semiserie", Severgnini propone, con la solita ironia e concisione, una serie di consigli su come (NON) scrivere in italiano. Sarebbe principalmente un libro da fare leggere e studiare nelle scuole di giornalismo, ma anche voi studenti stranieri, ne siamo certi, troverete molti spunti: come esprimersi con chiarezza, quali "patologie" evitare e altro ancora.  Si ride e si impara.

2 - Narratori delle pianure - Gianni Celati - Universale Economica Feltrinelli
Se dovessi consigliare una sola raccolta di racconti di un solo scrittore italiano contemporaneo, indicherei senza esitare "Narratori delle pianure" di Gianni Celati. C'è l'ironia, c'è il serio e il faceto, c'è la ricerca di un insegnamento, di una morale, ma senza moralismi, semmai più quasi con una saggezza orientale. C'è soprattutto il gusto del raccontare che ricorda le storie dei nostri nonni contadini, quelle sentite intorno al fuoco la sera. Perfetto per le classi di italiano di livello intermedio-avanzato e per una periodica rilettura, sempre piacevole.

 

3 - Gli anni fra cane e lupo - 1969-1994 Il racconto dell'Italia ferita a morte - Rosetta Loy - Chiare Lettere
Bravissima narratrice, qui Rosetta Loy racconta 25 anni di storia italiana, quelli più duri e difficili, dal 1969 al 1994: dalla contestazione studentesca al terrorismo, passando per le bombe, il caso Moro, Falcone e Borsellino, Mani Pulite, fino alla discesa in campo di Berlusconi, nel '94 appunto. È un racconto lucido e spietato dei fatti che proprio per la rinuncia dell'autrice ad artifici letterari e  aggiunte di pathos, colpisce e scuote il lettore con la forza della verità.   

4 - Le voci della sera - Natalia Ginzburg - Einaudi, Super ET
Insieme a "Lessico famigliare", è tra i romanzi più amati della scrittrice piemontese, e tra i miei preferiti di sempre. "Le voci della sera" è un piccolo capolavoro che dietro un raccontare semplice e piano cela una insuperabile maestria. È la storia in prima persona di Elsa, una giovane di buona famiglia in un paesino del Piemonte, nel primo dopoguerra, ma anche di tutto il microcosmo paesano che le ruota intorno, un piccolo mondo appunto dove tutti sono uniti da legami di parentela, amicizia, lavoro o interesse. Una galleria indimenticabile di personaggi, una storia all'apparenza dimessa, ma alla resa dei conti struggente: tutte le cose belle finiscono e ce ne rendiamo conto solo dopo, quando ormai è troppo tardi, quando ormai appunto sono solo ricordo, e non rimane altro che raccontarle.

5 - Ammazzare stanca - Antonio Zagari - Alberti editore
Mentre tanto è stato scritto sulla mafia siciliana, assai poco si sa della 'Ndrangheta, la potente organizzazione criminale nata in Calabria e ramificatasi prima nel resto d'Italia e ormai addirittura anche d'Europa e del mondo. A raccontare segreti e meccanismi all'interno di una 'ndrina (famiglia) è Antonio Zagari, tra i pochi ad essersi pentito e a collaborare, a parlare . Testamento  di uno 'ndranghetista pentito (l'autore è scomparso anni fa), "Ammazzare stanca" è  l'autobiografia di un cattivo stancatosi del binomio uccidere e/o essere ucciso. Scritto in prima persona, il libro dà l'impressione di una chiacchierata a tu per tu. Una storia cruda e cupa ma estremamente interessante, proprio perché vera e per l'argomento che tratta.

6 - Milano calibro 9 - Giorgio Scerbanenco - Garzanti Elefanti
Giorgio Scerbanenco è un fuoriclasse della narrativa di genere, padre italiano del giallo e del noir. Soprattutto il suo ciclo con Duca Lamberti ha fatto scuola e i vari Lucarelli, Carlotto, Manzini, che scrivono oggi con bravura e meritato successo, devono molto al maestro Scerbanenco. Scerbanenco non sognava di certo il Parnaso dell'alta letteratura, i premi letterari, il Nobel, tutt'altro; scriveva perché non poteva farne a meno e voleva raccontare storie. Questo volume di racconti neri è un ottimo esempio dello stile "pulp" e intenso tipico del miglior Scerbanenco: storie cariche di tensione, violente, padri, mariti o amanti che si vendicano, donne seducenti o sedotte, giovinastri senza altri valori che il denaro, un campionario triste e affascinante dell'umana abiezione. Storie dure, toste, non per tutti forse, ma da leggere d'un fiato.

7 - Pista nera - Antonio Manzini - Sellerio
Il romano Antonio Manzini ha raggiunto il grande successo con la serie di romanzi noir dedicati a Rocco Schiavone, poliziotto romano trasferito ad Aosta per punizione. Pista nera è il primo episodio della saga. Il nostro sbirro, antipatico, scontroso, è appena arrivato ad Aosta col suo loden e i suoi scarponcini Clarks, e c'è già un omicidio da risolvere: il cadavere maciullato di un uomo su una pista da sci. I romanzi di Rocco Schiavone sono un vero piacere, mescolando la giusta dose di tensione, le atmofere cupe già care al maestro Scerbanenco, ma con in più dei dialoghi taglienti e frequenti passaggi di "comic relief", comicità a fare da contrasto. Vanno letti in successione: giusto quindi cominciare con Pista nera. Preparatevi a comprare anche gli altri quattro volumi della serie, e i DVD della versione televisiva, che ha debuttato su Rai Due l'autunno passato con grande successo di pubblico e critica.

8 - Accabadora - Michela Murgia - Einaudi, Super ET    
Letteratura con la L maiuscola in questo romanzo di Michela Murgia. Siamo in Sardegna, in un paesino di nome Soreni. La piccola Maria, trascurata ultima figlia di una vedova povera, è "adottata" da Bonaria Urrai, un'anziana sarta senza marito né figli. Bonaria è una donna forte, rispettata in paese, ma è portatrice di un segreto - noto in realtà a tutti, tranne che a Maria. Crescendo Maria si avvicinerà alla verità e per madre e figlia adottiva sarà il momento della resa dei conti. Il romanzo affronta con coraggio un tema molto controverso in un paese cattolicissimo come l'Italia: la cosiddetta "buona morte" o eutanasia. "Accabadora" è uno dei più bei romanzi che ci sia capitato di leggere negli ultimi anni. Consigliatissimo per i più bravi (da B2).

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