I canti di Natale in Italia di solito sono "importati" dall'estero. Ad esempio "Astro del cielo" altro non è che la versione italiana di "Stille Nacht" e "Bianco Natale" - non lo indovinerete mai - l'italianizzazione di "White Christmas". C'è un canto però del quale possiamo essere giustamente orgogliosi: "Tu scendi dalle stelle" è stato composto da un italiano, un uomo di chiesa e, infatti, un santo. Valentina Fornelli ve ne racconta la storia.
di Valentina Fornelli
Tu scendi dalle stelle è senza dubbio il canto natalizio più amato d'Italia. La sua melodia è una presenza immancabile nel repertorio dei musicisti di strada che suonano le tradizionali zampogne durante le feste, e viene cantata anche durante la messa di Natale. Pochi però conoscono la sua storia particolare.
L'autore di Tu scendi dalle stelle è infatti nientemeno che un santo, Sant'Alfonso Maria de' Liguori, e la sua origine è piuttosto antica: fu composta infatti nel dicembre del 1754. Nato a Napoli in una nobile famiglia, Sant'Alfonso studia da avvocato, ma dopo una sconfitta professionale decide di lasciare l'abito da avvocato e indossare quello da sacerdote.
Diventa vescovo, ma nonostante la sua origine nobile e la sua carriera ecclesiastica, desidera continuare a dialogare soprattutto col popolo napoletano. Per questo, anche se conosce il ben più prestigioso toscano, parla in napoletano e in questa lingua scrive un catechismo e molti bellissimi canti. Tra questi c'è la versione originale di Tu scendi dalle stelle, un canto che si chiama Quanno nascette Ninno Il santo lo compone subito prima di celebrare la messa natalizia mentre si trova in missione a Nola, nei pressi di Napoli.
Il testo, sia nella versione originale napoletana che in italiano, racconta in modo semplice la meraviglia di fronte alla nascita di Gesù, ma anche la grandezza del suo sacrificio. È proprio il linguaggio semplice, insieme alla bellezza della melodia, a rendere speciale questo canto. Tutti possono comprenderlo e immedesimarsi in quel bambino nato per salvare l'umanità dai suoi peccati, e per questo destinato a soffrire fin da subito: le prime parole sono proprio dedicate al freddo patito da Gesù appena nato, nella grotta inospitale, e alla tremenda povertà delle sue condizioni. Sono immagini semplici e immediate, vicine alla religiosità popolare, più affezionata alla storia umana di Gesù che alle grandi questioni teologiche.
Tu scendi dalle stelle - Ascolta (versione classica)
Tu scendi dalle stelle 2 - Ascolta (cantata da Luciano Pavarotti)